Non esisto più, sono fermo, vuoto, annientato. I miei pensieri, le mie attitudini, la mia personalità sono congelate, immobili, impantanate nella confusione e nei dubbi della mia adolescenza. Mi sento di ghiaccio, ho freddo e caldo, piango e rido, vorrei morire e vivere. Non esisto più.
Chi sono? Cosa ho fatto? Perché?
Vorrei tanto lasciarmi andare, vorrei tanto chiudere gli occhi e addormentarmi, vorrei non vedermi, vorrei scomparire. E mentre le mie palpebre si chiudono e la mia mente si spegne, incontro una possibilità, una casa, un posto dove sedermi e riposare, riprendermi e capire, respirare e chiedermi perché.
Lentamente ricomincio a muovermi, il ghiaccio cerca di sciogliersi, è duro, freddo, mi prende ancora con forza. Sono ancora nel buio, nel vuoto, ma respiro in modo diverso, il mio sguardo non si ferma davanti alle ombre che mi avvolgono, faticosamente, incerto, va oltre.
Scorgo, intravvedo qualche cosa, mi sembra una via, una strada, ancora una possibilità, ancora posso, ancora voglio, ancora. Ne ho molto bisogno, ho bisogno di respirare di nuovi, ho bisogno di vita, di amore, di passione, di caldo. Ho bisogno di gridare, di vincere, di riuscire, Ho bisogno di capire, ho bisogno di perdermi.
Mi sono immerso in quella casa, mi sono bagnato con la sua acqua, ho riscoperto il mio corpo, la mia mente, le mie emozioni. Ora ci sono, sono pronto a vivere con significato. Il mio passato e il mio presente si abbracciano, si uniscono, sono io, io con tutto me stesso.