TRASFORMAZIONE:
la parola che mi viene in mente pensando a questa esperienza è trasformazione. La trasformazione è il centro intorno al quale ruota l’esperienza nella Casa di Giano. È il viaggio interiore che ogni individuo intraprende, mosso dalla speranza di un cambiamento positivo. Tra le mura della comunità, la trasformazione non è solo un obiettivo, ma una realtà che si manifesta in ogni passo compiuto verso il recupero.
ESSERE FORTUNATI:
ritengo che siamo fortunati ad avere delle strutture con all’interno delle persone specializzate in diversi ambiti che aiutano ad uscire delle dipendenze. Credo che sia fondamentale che una persona si prenda cura di un’altra persona soprattutto in momenti di bisogno o di difficoltà, perché bisogna sostenere tutti coloro che si trovano in situazioni complicate o nell’impossibilità di fare da soli.
Vedere una persona stare male, non è per niente piacevole e ciò dovrebbe far scattare in noi il bisogno di aiutarlo ad affrontare la situazione in cui si trova e a risolvere quel problema che li causa ansia, stress e dipendenza. Purtroppo nel mondo in cui viviamo non è sempre così, la maggior parte delle persone è superficiale ed egoista, ed è per questo che ammiro coloro che attraverso gli studi fatti, l’impegno e la loro costanza aiutano mediante le strutture specifiche le persone bisognose.
FORZA DI VOLONTA’:
perché non è così scontato che le persone che fanno uso di droghe o di alcool vogliano entrare nelle infrastrutture per farsi aiutare.
REINSERIMENTO:
penso sia una parola significativa, perché la Casa di Giano ti permette di mettere fine alla vita precedente e iniziarne una nuova. Chiaramente qualcosa del passato ritornerà, ma grazie al percorso intrapreso alla Casa di Giano la persona potrà rapportarsi con quel passato in un modo differente.
CASA:
Durante il giorno ho notato diversi aspetti che mi hanno colpito positivamente. Uno di essi è stata la posizione della comunità, immersa nella natura, che trasmetteva un senso di serenità e tranquillità, come se fosse un rifugio isolato dal resto del mondo, ma in modo positivo. Inoltre, mi ha sorpreso la normalità che ho riscontrato all’interno della comunità. Mi aspettavo un ambiente cupo, triste e rigido, ma invece ho trovato un luogo in cui la vita
quotidiana sembrava essere armoniosa e rilassata.
FORZA DI VOLONTÀ:
una parola significativa per riuscire a riassumere questa esperienza è “forza di volontà” perché secondo me per realizzare il percorso che le persone devono fare all’interno della casa di Giano, serve molta molta forza di volontà per uscire da una dipendenza che ti rovina la vita mentale e la salute. La cosa che mi è piaciuta un sacco è il fatto che all’interno della casa c’erano delle persone che sono entrate di loro spontanea volontà nella casa.
EMPATIA:
penso che questa esperienza sia strettamente legata all’empatia. Appena sono entrata nella comunità ho provato un forte senso di connessione emotiva con le persone che vi abitano. Per empatia non intendo solo sentire compassione o guardare le cose da un punto di vista esterno, ma piuttosto mettermi nei loro panni e cercare di comprendere cosa provino ogni giorno.
VOLONTÀ:
ho scelto questa parola perché penso che riassumi bene il tutto. La volontà sta alla base di questo percorso di disintossicazione, la persona non è obbligata ad entrare ma entra perché vuole cambiare, si vuole “ripulire”. Fa il percorso solo se si sente di volerlo fare, e la volontà è alla base anche del desiderio di finire il percorso; si finisce prima il percorso quando la volontà è più forte della sostanza stessa.
RIAPPROPRIAZIONE:
questa esperienza è un percorso di rinascita per le persone con dipendenze. Tramite questa esperienza, gli utenti possono ricostruire la propria identità, riprendendo quindi la loro vita nelle loro mani.
CONDIVISIONE:
la parola “CONDIVISIONE” per me è significativa perché è una cosa bella condividere delle vere e proprie emozioni con i compagni di classe lì in quel momento.
Purtroppo anche i momenti più belli e felici della nostra vita scappano velocemente e non tornano più quindi secondo me è molto importante viverli in quel momento perché sono passeggeri. Con questo messaggio voglio far capire che condividere dei momenti, delle emozioni è la cosa più bella che la vita ci ha donato e che la natura ci insegna a rispettare noi stessi e il mondo che è sotto i nostri piedi. Portiamo “RISPETTO” è alla base di tutto.
RINASCITA:
la parola significativa che ho scelto è “rinascita”, perché penso che in questo luogo si può avere l’opportunità di crescere e migliorarsi, ovviamente se vengono utilizzati i giusti mezzi e tramite il giusto livello di partecipazione.
MERAVIGLIA:
la parola che vorrei dire è “meraviglia”. La parola che meglio descrive l’esperienza è ‘meraviglia’, perché la Casa di Giano è un posto meraviglioso , ma non tanto come noi pensiamo per il fatto che è immersa nella natura, ma perché sono meravigliose le persone che vi abitano, sono forti per le loro storie, forti per aver superato tante realtà che non avrei mai immaginato.
ISOLAMENTO:
secondo me la parola che più rappresenta questa comunità è isolamento. Ciò di cui hanno bisogno queste persone è di isolarsi dal proprio passato, per migliorare il proprio futuro.
CORAGGIO:
non tutti hanno il coraggio di parlare dei propri problemi e delle proprie dipendenze, ma è grazie alle persone come quelle presenti nella Casa di Giano, capaci di raccontare la propria storia di vita, che viene data speranza a persone che si ritrovano nella loro stessa situazione passata e viene data opportunità di crescita a chi ascolta queste testimonianze.
SPERANZA:
la parola che riassume questa esperienza per me è “speranza”. Alla Casa di Giano, ho visto persone che, nonostante le difficoltà, lavorano duramente per ricostruire le loro vite. Ho percepito una forte sensazione di speranza nei loro sguardi e nelle loro parole. La speranza di poter vivere una vita migliore, di poter superare le dipendenze e di poter ritrovare se stessi. Questa esperienza mi ha insegnato che, anche nei momenti più bui, c’è sempre una luce di speranza che può guidarci verso un futuro più luminoso.
FIORITURA:
Ho scelto questa parola perché voglio paragonare la casa di Giano ad una grande serra con al suo interno molte varietà di fiori. Nella casa di Giano ci sono i GIARDINIERI che sono gli operatori e i FIORI che sono invece le persone presenti nella comunità. Ogni fiore è diverso dall’altro: ha sfumature differenti, ha tempi diversi per sbocciare e di conseguenza ha bisogno di cure ed approcci diversificati da parte dei giardinieri. I semi dei fiori vengono piantati nella serra di Giano e qui inizia il compito fondamentale dei giardinieri: loro con tanta pazienza e competenza aiutano questi fiori a sbocciare. Ogni giorno li annaffiano, li concimano, parlano loro, li supportano fino a quando a poco a poco inizieranno a spuntare le prime foglioline, cresceranno e sbocceranno. Nel momento in cui il fiore germoglia vuol dire che è maturo e ciò corrisponde proprio al momento in cui la persona è pronta per uscire dalla struttura. Tutti i percorsi non saranno uguali: ci saranno piante che avranno bisogno di più attenzione, alcune che cresceranno più veloci, altre meno ma tutte, con l’aiuto di questi giardinieri arriveranno a fiorire.
Riflessioni sull’esperienza a casa di Giano
della 4 LES B “Martino Martini” di Mezzolombardo del 15 aprile 2024