Siamo donne e uomini, cultori dell’educazione e della libertà. Se non siamo questi, non siamo noi.
Ci poniamo accanto alla persona in difficoltà non come sorveglianti, né benefattori, né maestri, ma come compagni di viaggio, anche noi esseri umani, con gli stessi problemi di vita da affrontare ogni giorno, col bisogno concreto degli altri. Capaci di mettersi in discussione, desiderosi di continuare ad imparare sempre, capaci di scoprire nel lavoro quotidiano, in ogni momento, che la vita è un dono e che la vita è piena di doni.
Ed è nella nostra spiritualità che si inventano i tanti modi per entrare in relazione quante sono le persone che conosciamo, fino ad essere capaci di accogliere qualsiasi diverso, perché diversi vogliamo essere noi stessi, per delicatezza, lealtà, giustizia, umiltà.
COSA FACCIAMO?
Costruiamo, insieme ad altre donne e uomini che ce lo chiedono, percorsi di liberazione condivisa, di rieducazione, di cittadinanza, di giustizia, di solidarietà, di reciprocità.
È affermare la centralità della persona, così come questa si presenta, non come noi vorremmo che fosse, per imparare a cogliere le domande mute e aggressive, il bisogno di relazione e comunicazione.
Etica è far incontrare la dignità e la libertà.
È riconoscere la libertà dell’altro, imparando a rispettare i suoi tempi, con le sue miserie e le sue fatiche.
Accompagniamo ma non ci sostituiamo;
ci prendiamo cura, ma non assistiamo;
accettiamo la dipendenza, ma per liberare;
aspettiamo pazienti ma non pretendiamo.
PERCHÉ LO FACCIAMO?
Perché abbiamo la giustizia sociale nel nostro DNA, perché siamo convinti che le dipendenze limitino la dignità e la libertà dell’uomo, dell’umanità. Perché non c’è cosa più grande che chinarsi perché un altro, abbracciandoci, possa rialzarsi e camminare sulle proprie gambe.
È dare sempre speranza, perché nessuno resti un passo indietro rispetto al nostro. Perché crediamo nella forza educativa dell’amore!