Sono così tante le emozioni che vivo nel ripercorrere gli eventi degli ultimi anni della mia vita.
Ho cominciato come tanti: alcolici per divertirmi e droghe per curiosità. E mi piaceva, tanto. Solo che con il tempo, senza neanche accorgermene, ho perso la capacità di sapermi divertire o semplicemente godermi i momenti belli della vita, senza l’uso di sostanze.
Non so quando sia cominciata la mia dipendenza. So solo che piano piano le sostanze erano diventate la cosa più importante: quando volevo divertirmi, rilassarmi, premiarmi dopo una dura giornata, per sfogarmi se ero arrabbiata, nervosa, delusa, per dimenticare se stavo male. Tutto mi portava là.
Ho cominciato a chiudermi in me stessa, ad allontanare le persone che mi volevano davvero bene, mi circondavo di falsi amici, solo perché accettavano e seguivano il mio stesso modo di vivere, lo “sballo” che mi consentiva di non vedere più la realtà, che non mi piaceva affatto e mi consentiva di evitare di affrontare. Stavo cadendo in un baratro così profondo, da cui è così difficile uscire. In quei momenti non mi importava di niente e di nessuno. Avevo perso quasi tutto quello che di umano avevo.
Poi, toccando il fondo, è arrivata un’improvvisa consapevolezza che mi ha scioccato profondamente. Finalmente in un momento di totale delirio, confusione, e rabbia, ho letteralmente urlato: “Va bene! Avete ragione! Sono un’alcolizzata!”. Sono rimasta pietrificata dalla verità delle mie parole e mai potrò dimenticare quel momento. Ho infine realizzato di avere perso tutto: macchina, patente, soldi, lavoro. Ho perso tutto tranne la mia famiglia, che non si è mai rassegnata e ha continuato a lottare per impedire che continuassi a rovinarmi la vita.
Così sono entrata in comunità. Ho imparato a gestirmi nel quotidiano, partendo dalle piccole cose, all’inizio così difficili, che mi sembravano impossibili e mi mandavano in crisi ogni volta che si presentavano. Ho abbandonato gli atteggiamenti e le abitudini nocive, come la mia irresistibile voglia di trasgredire sempre. Qui ho realizzato il lavoro più grande, faticoso e di cui vado più orgogliosa: ritrovare me stessa, quello che ero prima, sensibile, affidabile, responsabile, entusiasta della vita, piena di sogni e obiettivi.
Ogni giorno difendo con orgoglio la mia sobrietà, una delle cose più preziose che sono riuscita a conquistare.
Sono grata a tutte le persone che hanno contribuito alla mia rinascita, perché oggi so divertirmi, ridere a crepapelle, apprezzare le piccole cose, affrontare la vita in modo nuovo, sano, diverso.
(Marika)

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