La pasta di zucchero (d’ora in poi PDZ) si acquista già pronta da lavorare.
La temperatura ambientale influenza fortemente la sua consistenza e la sua lavorabilità, anche perché si conserva in dispensa e non in frigo: in estate potrebbe quindi risultare addirittura appiccicosa, in inverno dura e prona a sgretolarsi. La soluzione ad entrambi i problemi è insistere e usare “l’olio di gomito” per riportarla alla consistenza ottimale (solo nel primo caso si può aggiungere poco zucchero a velo, e solo nel secondo, per accorciare i tempi, passarla pochi secondi al microonde).
La PDZ si lavora finché non è morbida con le mani unte di burro su un tappetino da lavoro antiaderente in silicone, cosparso di zucchero a velo o amido di mais. Quando si ottiene la consistenza giusta, si può aggiungere colorante in gel, aiutandosi con uno stuzzicadenti: ne serve infatti pochissimo.
La PDZ va stesa sul tappetino usando un mattarello liscio in plastica etilenica in modo da ottenere uno spessore uniforme e sottile (più fine è, meglio è); è possibile tagliarla e modellarla usando attrezzi specifici (cutter e stampini), che non rovinino il tappetino. È possibile usare supporti per dare forme particolari alle decorazioni.
Le decorazioni ottenute vanno fatte seccare all’aria e le si può conservare a temperatura ambiente, chiuse in contenitori sigillati, anche per lunghi periodi.
Le decorazioni possono essere incollate l’una all’altra con una goccia d’acqua o di latte.
È possibile acquistare pennarelli alimentari per scrivere sulle decorazioni.
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